domenica 28 aprile 2013

Un libro in rete. Le parole e le emozioni.

  Ad aprile:

 " Parole Fuori ", AAVV  Ed. Il Castoro
Dodici storie per raccontare le emozioni più intense, con le parole e con le immagini.
E che è difficile portare fuori, allo scoperto.
Desiderio,vergogna,timidezza,dolore,amore,disperazione,paura.gioia,coraggio,colpa,gelosia, odio.


 


 Amore.
Che dovesse essere un'estate diversa da quelle che l'avevano preceduta lei l'aveva deciso da un pezzo: 

a 15 anni si ha bisogno di uno spartiacque, di una riga tracciata per terra tra il prima e il dopo...e lei ne sentiva acuta la necessità. Si trattava di prendere ciò che fosse venuto e farne qualcosa di indimenticabile. 
Il dubbio che potesse non succedere niente non la sfiorò nemmeno.

Lui invece non aveva deciso nulla. Di anni ne aveva 16, gli spartiacque e le pietre miliari non rivestivano una grande importanza nel suo moto verso il futuro...Di sè sapeva poco:si accontentava di essere vivo, stare allegro, divertirsi. Era occupato ad esistere, un'occupazione del tutto seria, da praticare con slancio e intensità".


 Disperazione.
Scende spedita i gradini, arriva al portone.
Il suo piede esita una frazione di secondo. Si gira su stessa e torna indietro. Lenta.
Fino al terzo piano. Anche oggi non ce l’ha fatta. Sono 6 giorni 10 ore e 2 minuti che non esce da casa.

Da quel venerdì di fine scuola. Il giorno peggiore della sua vita. Una giornata da cancellare, eppure sempre lì davanti ai suoi occhi che si bagnano…Schiamazzavano tutti, aspettavano solo il suono della campanella per sciamare fuori dall’aula..Anche Lorenza si preparava a uscire ed è stato lì che ha visto il diario. Si è aperto davanti ai suoi occhi, sull’ultima pagina e c’era scritto:
LORENZA TUTTA PANZA.
Era una scritta grande, che si dilatava , quasi a scoppiare dentro a quello spazio, come una ragazza grassa che scoppia dentro ai suoi jeans. Non importa chi è stato: un colpo di cannone dentro al cuore di Lorenza, che senza guardarsi attorno ha raccolto le sue cose alla rinfusa ed è scappata via.

E poi, da sola, a casa, è salita sulla bilancia. Ha visto i numeri ruotare e la sua testa ha cominciato a vagare 

in un sentiero scuro.
A occhi chiusi si sarebbe lasciata mangiare.
Ma a occhi aperti si è ritrovata nel bagno di casa.
Sono ancora qui, sono grassa, sono orribile, non mi sopporto.

Una volta ha provato a parlarne a sua madre, ma lei ha tagliato corto:”Nessuno è perfetto.
Tu sei rotonda, ma proporzionata”.
Per Lorenza è una conferma: non c’è via d’uscita, non ci si può cancellare dalla vita, 

l’unica è stare chiusi in casa.