mercoledì 10 agosto 2011

Donne e libri




Un insegnante di media cultura e umanità è presumibilmente disponibile a commuoversi sul dramma del giovane principe di Danimarca, e a riconoscere le ragioni dei suoi atti, anche i più estremi. Ma quanti insegnanti sarebbero disposti a riconoscere la stessa legittimità a un adolescente di periferia che vive il tradimento della propria madre con l'intensità del principe Amleto?

Mimmo, 15 anni, è sicuro che il suo dovere sarebbe di uccidere l'uomo per il quale sua madre ha abbandonato da un giorno all'altro i cinque figli. E’ una ferita che gli impedisce di vivere (essere o non essere) figuriamoci di andare a scuola.


Nasce a Napoli nel 1998 il Progetto Chance, una iniziativa contro la dispersione scolastica rivolta ad adolescenti che vivono situazioni di forte disagio sociale. L'idea iniziale è di Marco Rossi Doria, maestro di strada che coagula attorno a se altri docenti, tra cui Carla Melazzini.


Questo libro raccoglie gli appunti, le relazioni, gli scritti che Carla Melazzini ha raccolto nei dieci anni di questa esperienza condotta fino alla morte nel 2009.

Storie di ragazzi di strada si intrecciano a riflessioni su Napoli, sulla società, sulla disuguagliane, sulla camorra, sulla paura e il rifiuto della scuola che sono solo l'appendice dell’invincibile paura della vita, di ragazzi e ragazze dei quartieri emarginati.

Chance per molti degli adolescenti che partecipano al progetto rappresenta la casa, il teatro dove mettere in scena emozioni e drammi, l'occasione di relazionarsi con il mondo degli adulti, il modo di vincere la paura, di uscire dai ranghi del proprio destino sociale.


Il Progetto Chance scuote prima di tutto gli stessi insegnanti: “Ci siamo messi a lavorare intorno a dei tavoli che all’inizio erano vuoti, - racconta Carla Melazzini, - c'era molta ansia, poi sono comparsi fogli, riflessioni; via via che la discussione e il confronto si accendevano uscivano cose sempre nuove come dal cilindro di un mago: pezzi di temi, fotografie, copioni teatrali, giornali, e tutto veniva buttato sopra un mucchio che diventava sempre più alto. Che succedeva?
Scambio e restituzione reciproca che ci aiutava a capire meglio le cose che abbiamo fatto in questi anni con i ragazzi”


Le storie di Ciro, di Peppe, di Cesare, Rossella e Annamaria, e dei tanti adolescenti di Ponticelli,San Giovanni, Barra, si alternano ai racconti della vita di ogni giorno, le gite per Napoli con i ragazzi di Chance a fotografare e filmare, primo atto di una narrazione che solo dopo potrà scoprire lo strumento della scrittura, gli incontri con le famiglie, i percorsi di cittadinanza.
Carla Melazzini, nata a Sondrio nel 1944, studi universitari a Pisa, insegnante, trasferitasi a Napoli dal 1998 partecipa al progetto Chance. E’ scomparsa nel 2009.